Nel filone dei romanzi storici, di cui si trova una buona selezione di opere negli scaffali della Biblioteca Comunale di Novazzano, compare questo corposo volume, ispirato a una storia vera. Vi si narrano le vicissitudini del Grand
Hotel di Stoccolma - di cui vi invitiamo caldamente a visitare il sito digitando semplicemente "grandhotel.se" - nell'anno 1901, quando la grande struttura avrebbe dovuto ospitare la prima edizione della cerimonia di consegna dei premi Nobel. L'Hotel è sull'orlo del fallimento e si va cercando un direttore, che sappia riportarlo agli antichi splendori, ma che soprattutto riesca a colmare la voragine finanziaria causata dai recenti lavori di riattazione. Mission impossible? Non per Wilhelmina Skogh: una donna che, da sola e dal niente, negli ultimi anni è riuscita a dare vita a una catena d'alberghi di grande successo. Si inizia così a conoscere questa formidabile figura di donna e, piano piano, si familiarizza anche con tutti gli altri personaggi di cui si attornia per portare a buon fine questo ambizioso progetto. Wilhelmina, detta Mina, scommette sulle donne, in particolare sulla giovane Ottilia Ekman, che riesce a gestire il servizio ai piani insieme ad altre tre ragazze, e su Margareta Andersson, l'efficiente prima governante vessata dal marito Knut, violento e ubriacone, creando una rete di collaborazione e solidarietà femminile che diventa presto anche amicizia. Contrariamente a Wilhelmina, che è un personaggio reale, Ottilia, Margareta e le altre donne sono personaggi di finzione, ma ci raccontano comunque quella che era la vita delle donne nella Svezia di inizio '900, fornendo un interessante spaccato sulla società patriarcale dell'epoca. Una lettura veramente molto piacevole, che invoglia spesso ad approfondire le tematiche trattate.
EmmeDi, 10 gennaio 2025